La storia
Introduzione
La Filanda fu fondata nel 1900 da tre soci: Guadagni, Nati e Vespignani. La Filanda sarebbe stata un’azienda serica che avrebbe prodotto e venduto i suoi prodotti in tutta Italia.
La Storia de “La Filanda”
Prima del XX secolo, questi tre amici scoprirono l’area che portò allo sbancamento del terreno per la costruzione della stazione ferroviaria. Scelsero questo luogo per costruire la Filanda perché c’era un facile accesso all’acqua e c’era molto spazio. La costruzione della fabbrica richiese alcuni anni, poiché Gaspare Guadagni voleva assicurarsi che le fondamenta fossero sufficientemente solide, dato che il terreno era sciolto e a quei tempi si verificavano spesso terremoti. Nel giardino antistante la casa, si può ancora vedere la rotonda che serviva come vasca piena d’acqua per la caldaia a vapore della fabbrica. Nella vasca c’erano dei pesci che tenevano pulita l’acqua. Una praticità della fabbrica era che si trovava vicino alla stazione ferroviaria, il che significava che non appena i treni arrivavano con il carbone lo portavano direttamente alla fabbrica. La Filanda era significativa e importante, era alta perché c’erano 300 bacini sempre pieni d’acqua che producevano costantemente vapore. Tutto il vapore si condensava in alto, sotto il tetto, e quindi pioveva all’interno della fabbrica; per questo motivo vennero installate grandi finestre in modo che il vapore uscisse attraverso di esse. Non c’erano problemi di freddo e si lavorava tutto l’anno. Quando arrivava il momento di raccogliere i bozzoli, la fabbrica chiudeva per la manutenzione in attesa dello stoccaggio dei bozzoli. La maggior parte delle donne lavorava in fabbrica. La seta veniva prodotta come segue. Il baco secerne una bava umida di colla che si scioglie in acqua calda. I bacini rotondi, fatti di rame, erano riempiti di acqua calda che rifluiva man mano che veniva consumata. Erano coperte da una spazzola di sorgo che si muoveva sui bozzoli che galleggiavano sull’acqua. La “spelaia” veniva attaccata alla spazzola, che poi veniva rimossa e raccolta. Quando la spazzola veniva sollevata, si potevano vedere alcuni bozzoli ancora liberi perché la spazzola non aveva trovato la testa e altri da cui si sollevava il filo. Poi la filatrice prendeva questo filo: in una piccola ciotola si mettevano i bozzoli che erano stati attaccati, il filo passava attraverso una filatrice, che era un oggetto preziosissimo, e andava al rocchetto dove si avvolgeva la matassa. In tutto questo processo c’era una “Filandaia”, Leda Montevecchi, il cui ruolo era quello di rallentare l’operazione e poi farla ripartire. Poi arrivò la guerra e la fabbrica fu bombardata. Fu un attacco aereo dei tedeschi, che puntarono sulle linee ferroviarie ma mancarono il bersaglio e colpirono la Filanda. Rimasero solo i detriti, molti finirono nel fiume. La Filanda non fu mai ricostruita e oggi ne rimane solo la parte abitativa.
Conclusione
Nel complesso la Filanda fu molto importante e di successo, la ragione del suo successo potrebbe forse essere la reputazione dell’abilità delle ricamatrici di Marradi che poi andavano a lavorare alla filanda di Marradi.
Storia finale
Nel 1908, Gapare Guadagni assieme a Nati e Vespignani furono i soci fondatori della Filanda della seta di Marradi(Fi).Prima del XX secolo, questi tre amici scoprirono l’area che portò allo sbancamento del terreno per la costruzione della stazione ferroviaria. Scelsero questo luogo per costruire la Filanda perché c’era un facile accesso all’acqua e c’era molto spazio. La costruzione della fabbrica richiese alcuni anni, perché Gaspare Guadagni voleva assicurarsi che le fondamenta fossero sufficientemente solide, dato che il terreno era sciolto e a quei tempi si verificavano spesso terremoti. Nel giardino antistante la casa, si può ancora vedere la rotonda che serviva come vasca piena d’acqua per la caldaia a vapore della fabbrica. Nella vasca c’erano dei pesci che tenevano pulita l’acqua. Una praticità della fabbrica era che si trovava vicino alla stazione ferroviaria, il che significava che non appena i treni arrivavano con il carbone lo portavano direttamente alla fabbrica. La Filanda era significativa e importante, perché c’erano 300 bacini sempre pieni d’acqua che producevano costantemente vapore. Tutto il vapore si condensava in alto, sotto il tetto, e quindi pioveva all’interno della fabbrica; per questo motivo vennero installate grandi finestre in modo che il vapore uscisse attraverso di esse. Non c’erano problemi di freddo e si lavorava tutto l’anno. Quando arrivava il momento di raccogliere i bozzoli, la fabbrica chiudeva per la manutenzione in attesa dello stoccaggio dei bozzoli. La maggior parte delle donne lavoravano in fabbrica. La seta veniva prodotta come segue: Il baco secerne una bava umida di colla che si scioglie in acqua calda. I bacini rotondi, fatti di rame, erano riempiti di acqua calda che rifluiva man mano che veniva consumata. Erano coperte da una spazzola di sorgo che si muoveva sui bozzoli che galleggiavano sull’acqua. La “spelaia” veniva attaccata alla spazzola, che poi veniva rimossa e raccolta. Quando la spazzola veniva sollevata, si potevano vedere alcuni bozzoli ancora liberi perché la spazzola non aveva trovato la testa e altri da cui si sollevava il filo. Poi la filatrice prendeva questo filo: in una piccola ciotola si mettevano i bozzoli che erano stati attaccati, il filo passava attraverso una filatrice, che era un oggetto preziosissimo, e andava al rocchetto dove si avvolgeva la matassa. In tutto questo processo c’era una “Filandaia”, Leda Montevecchi, il cui ruolo era quello di rallentare l’operazione e poi farla ripartire. Poi arrivò la guerra e la fabbrica fu bombardata e distrutta la parte centrale della Filanda, mentre furono solo danegiatte la casa padronale e una porzione di edificio. Fu un attacco aereo degli inglesi, che puntarono sulle linee ferroviarie ma mancarono il bersaglio e colpirono la Filanda. La Filanda non fu mai ricostruita e oggi ne rimane solo la parte abitativa e una porzione laterale che attualmente e affittata alla Pro-Loco Marradese. La Filanda fu molto importante e di successo, in quanto dava lavoro a centinaia filandaie Marradese.
Poi arrivò la guerra e la fabbrica fu bombardata e distrutta la parte centrale della Filanda, mentre furono solo danegiatte la casa padronale e una porzione di edificio. Fu un attacco aereo degli inglesi, che puntarono sulle linee ferroviarie ma mancarono il bersaglio e colpirono la Filanda. La Filanda non fu mai ricostruita e oggi ne rimane solo la parte abitativa e una porzione laterale che attualmente e affittata alla Pro-Loco Marradese. La Filanda fu molto importante e di successo, in quanto dava lavoro a centinaia filandaie Marradese.